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Chissà se c'è acqua nel mio terreno?

  • Immagine del redattore: Claudio Girgenti
    Claudio Girgenti
  • 18 nov 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 19 nov 2019

Domanda molto frequente per chi possiede appezzamenti di terreno lontani da condotta idrica comunale. Così nasce la domanda "come faccio a sapere se nel mio terreno c'è acqua?", risolvendo in tal modo la problematica legata all'approvvigionamento idrico.

Le idee che possono venire in mente sono generalmente di due tipi:

- mi affido ad un "indovino" con pendolo o altro strano strumento.

- chiamo un perforatore ed inizio a bucare a caso il mio terreno.

Non in molti sanno che, tra i vari studi geofisici con la maggior percentuale di successo nella ricerca idrica, le tomografie elettriche permettono di individuare nel sottosuolo le probabili riserve idriche disponibili, potendone determinare forma, posizione e profondità.


Di seguito viene riportata una ricostruzione grafica del sottosuolo, che mostra l'andamento della resistività elettrica sotto la superficie topografica.


Valori di resistività elettrica [Ω·m ] molto bassi possono essere attribuiti a presenza di acqua nel sottosuolo. Nell'immagine sopra si può distinguere chiaramente la zona con la maggior probabilità di essere una riserva idrica naturale.

Tale metodo consente di dare informazioni più precise ai perforatori, aumentando in larga misura la probabilità di riuscita del pozzo... ciò significa risparmiare tempo, ma sopratutto tanti soldi.

 
 
 

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